Un museo tutto nuovo andrà pur riempito e un bell’elmo certo fa gola. Anche perché lì dov’è, di fatto, mica la gente lo può davvero vedere e rimirare. Insomma, a rigor di logica non c’è nulla di sorprendente nel fatto che il prezioso reperto venga portato via dal Museo di San Pietro in Campiano, frequentato sostanzialmente dai bambini che partecipano ai laboratori, per una più illustre collocazione. Resta comunque bello vedere l’attaccamento di tante persone a un reperto storico, persone che si sentono defraudate di qualcosa nella loro piccola comunità per una decisione calata dall’alto. Certo, al di là del merito, questa vicenda rischia di smentire almeno un’affermazione dell’assessora alla Cultura Elsa Signorino secondo cui la nascita del Museo di Classe “è fortemente voluta dalla comunità tutta”. Evidentemente, proprio tutta tutta no…
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