Per noi che non seguiamo sul nostro sito internet i risultati sportivi fa ancora più effetto: nelle ultime settimane ci siamo occupati di calcio riportando alcune notizie non prettamente sportive. Dai carabinieri intervenuti a Santerno, in un campo di Seconda Categoria (penultima serie nazionale), per scortare arbitro e dirigenti arbitrali, fino al derby di domenica di serie D (la D, lo ricordiamo, sta sempre per dilettanti) che ha visto i tifosi del Ravenna, a quanto pare, danneggiare il centro sportivo di Castiglione. Il tutto corredato prima dalle dichiarazioni di un dirigente del Santerno che ha in pratica giustificato l’accaduto parlando di complotto arbitrale e poi dal presidente della Ribelle di Castiglione che, anziché limitarsi a denunciare i danni subiti, ha pure cercato di coinvolgere nelle polemiche nientemeno che il sindaco. Uno si potrebbe chiedere come sia possibile che accada tutto questo in serie minori. Poi ecco che ci pensa il presidente del Palermo, serie A, a tracciare la linea insultando di fatto («deve tornare a scuola») in un comunicato stampa un arbitro e chiedendo alla federazione di non mandarlo più a Palermo perché abita a Ravenna, proprio come l’allenatore dei siciliani, e potrebbe quindi a suo dire svantaggiarlo. Come si dice, dare l’esempio.
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