Indipendentemente da come la pensiate, da che parte stiate, da che opinione abbiate di Berlusconi, l’invito di oggi è fare un esercizio di immaginazione. Immaginate per un attimo che tutti i politici italiani fossero come Paolo Savelli, from Cervia: vicecoordinatore provinciale del Pdl, consigliere comunale, candidato sindaco nella sua città. Si è dimesso da tutto, dopo la scissione. E perché? Perché, dice, io ho lavorato per l’unità di questo partito e questo partito non c’è più. Quindi rimetto il mandato. Ora, provate a pensare a tutti i partiti che si sono e si stanno scindendo, che sono nati e morti durante mandati e legislature con nomi vecchi e nuovi, pensate ai transfughi a quelli che hanno cambiato casacca per soldi o convenienze. Ok, se veramente avete pensato a tutti, probabilmente a quest’ora si è pure fatto sera. Al posto di tutti questi personaggi provate ora a mettere tanti Paolosavelli che dicono «Non è questo il partito in cui sono stato eletto», oppure «Non esistono uomini per tutti le stagioni». Beh, ecco, comunque la pensiate, questo sarebbe un paese diverso. E migliore.
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