domenica
15 Giugno 2025
Rubrica Il Bombolone

Ma che tv guardano quelli dell’Ordine?

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Scandalo e indignazione. Stupore e incredulità. Le tv locali si fanno pagare dagli intervistati e i consiglieri regionali dell’Emilia Romagna pagano. Tra i 200 e i 500 euro per una comparsata in trasmissione, senza che la cosa venga segnalata agli spettatori. Lo racconta Repubblica in un articolo che sta facendo il giro del web sulle bacheche degli iscritti Pd, perché sul banco degli imputati ci sono anche i loro acerremi nemici, i temuti grillini. Ma i 5 Stelle non sono i soli, lo fanno in tanti, pare, da destra a sinistra. Ora, è in effetti una cosa un po’ triste che a nessuno di questi superpagati nostri rappresentanti sia mai venuto in mente che forse non dovrebbe funzionare così. Che forse in questo modo stanno alimentando un sistema di informazione non troppo trasparente, che per carità non sarà né l’unico né il peggiore, ma poco trasparente resta.

Per fortuna, a tutelare gli ignari spettatori, ci pensa l’implacabile Ordine dei giornalisti, sempre vigile quando si parla di deontologia. Il presidente nazionale si dice scandalizzato e si augura un intervento dell’Ordine regionale, anche con una riunione straordinaria (magari d’urgenza?). E allora la domanda è: cari membri dell’ordine, che tv locali avete guardato fino a oggi? Quando vedete quei bei servizi di un’oretta  sull’apertura di un nuovo sportello decentrato di un’associazione qualasisi di categoria o quaranta minuti di interviste a tutti i partecipanti all’ennesimo convegno sulla salvaguardia, per dire, della pera volpina, non vi è mai venuto in mente che forse dietro la programmazione non ci fosse una scelta basata su quei criteri che insegnate nelle vostre scuole quali “novità”, “interesse pubblico”, “rilevanza”?

Piuttosto, non sarebbe finalmente il caso di parlare davvero di come si deve e si può finanziare l’informazione (e pagare decentemente chi ci lavora) quando non ci sono di mezzo soldi pubblici?

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