Va bene che a volte il Pd non mostra proprio una grande unità; va bene che ultimamente ha fatto sorridere anche noi sentire alcuni senatori democratici chiedere di chiudere lo zoo che ha voluto aprire un loro collega e compagno di partito quando era sindaco di Ravenna; va bene che non è proprio una gran mossa inaugurare la festa di Bagnacavallo ufficialmente con la visione su maxischermo di quegli Europei di calcio in Polonia e Ucraina che altri governi europei e alcuni parlamentari dello stesso Pd invitano a boicottare (per il caso Tymoschenko e anche la strage di cani randagi); va bene che si vuole mostrare il nuovo volto della festa dell’Unità, moderno e pure orientato ai social network. Va bene tutto, però, dai, ragazzi, un po’ di orgoglio. Nel comunicato stampa arrivato dalla segreteria del Pd per presentare la festa del partito a Bagnacavallo non c’è una sola volta su tremila battute la parola Pd, o Partito democratico, che è la stessa cosa. Sembra quasi che vi vergognate a dirlo, che è la festa del Pd.
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