E così avevamo capito tutti male. Avevamo capito che l’impianto che riutilizza le scorie degli inceneritori per realizzare materiale per l’edilizia, gestendo anche rifiuti catalogati come pericolosi, il cosiddetto Matrix, avesse ricevuto tutte le autorizzazioni e i via libera dagli organi competenti, e cioè dalla maggioranza di centrosinistra che governa la Regione, la Provincia, il Comune di Conselice, dove l’impianto dovrà nascere. Ma forse erano distratti, forse avranno fatto tutto i tecnici, perché nei giorni scorsi i politici di quella maggioranza in Provincia (Pd e Sel, Fds astenuta) hanno votato un ordine del giorno in cui dicono che la reazione della gente a quell’impianto «rischia di alterare la stessa sostenibilità sociale e democratica». Testuali parole. Addirittura. E nessuno ne aveva avuto sentore prima di un simile catastrofico rischio non solo ambientale? E quindi oggi chiedono di «prendere le iniziative per evitare la realizzazione dell’impianto». Ma pensarci prima, dentro le stanze del Pd, pareva brutto? O allora, quando si concedevano i permessi, le elezioni erano ancora troppo lontane per capire che l’intervento era una minaccia alla «sostenibilità democratica»?
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