Ai nostri lettori non sfugge niente, ed ecco che ieri tra i primi commenti alla nomina della nostra Josefa Idem a ministro della Repubblica italiana, ce n’erano diversi che ricordavano il suo sfogo all’indomani delle elezioni di febbraio. E in effetti, sì, viene da sorridere al pensiero che la Idem nel giro di un paio di mesi sia passata dal dichiarare che è meglio andarsene dall’Italia, perché ancora in troppi votano Berlusconi, al diventare un ministro di un governo che è anche (se non soprattutto) di Berlusconi. Ma non esageriamo, quello fu, appunto, solo uno sfogo a caldo. Niente in confronto alla coerenza di tutto il Pd. Vi ricordate per esempio, cari lettori, la campagna delle primarie del centrosinistra? Quando Renzi fu bacchettato (anche dal nostro sindaco) per aver lanciato un appello anche agli elettori del centrodestra? O quando anche qui a Ravenna tra i bersaniani era scattata la fobia degli infiltrati, del centrodestra che cercava di manomettere le primare? Uno scandalo, certo, mica come votare in parlamento un governo con Alfano vicepremier, Lupi alle Infrastrutture e Lorenzin, Beatrice Lorenzin (avete presente?), ministro della Salute. Già, è vero, comunque meglio di quel patacca di Grillo.
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