Il ponte sul Candiano poteva essere stabile, altroché mobile… Così ha risposto il presidente di Ap Galliano Di Marco, interrogato dalla nostra redazione in occasione di un recente incontro aperitivo sui temi portuali, a proposito delle polemiche sull’inefficienza del ponte mobile in Darsena di città. Lui quel ponte (che comunque, volendo, si muove) l’avrebbe fatto stabile, magari risparmiando milioni (in costi di costruzione e gestione) rispetto a quel colosso dal movimento d’argilla: per essere alzato e poi riportato a terra servono ore, con buona pace del serrato flusso di traffico che l’attraversa. Che senso ha spezzare la viabilità cittadina (e commerciale) per far transitare una barchetta a vela o un motoscafo diretti a un bacino senza sbocco?
A ben pensarci si poteva addirittura fare un ponte-diga per separare così le acque del porto San Vitale da quelle della Darsena di città, magari agevolando un eventuale opera di risanamento idrico e ambientale della parte terminale del Candiano… Ma questa è un’altra storia, forse un’utopia.
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