Allora, dopo settant’anni da quel giorno in cui Ravenna fu liberata dai nazifascisti in consiglio comunale non si è riusciti a celebrare il ricordo tutti insieme, nonostante nessuno si dica fascista in quel consiglio. Lasciatecelo dire con il cuore: non è importante. Davvero. Non oggi. È importante la memoria, è importante l’antifascismo, quello quotidiano possibilmente, quello che non ha bisogno di celebrazioni ufficiali e che dovrebbe far parte della nostra vita. Perché queste liturgie, oggi, con quello che sta venendo fuori a Roma, per esempio, nel connubio rosso-nero di criminalità e corruzione, sembrano davvero un po’ lunari. I simboli sono importanti? Sì, è vero. E allora, se proprio si voleva fare una cosa simbolica, si poteva decidere che dopo 70 anni si poteva rimuovere la cittadinanza onoraria a Mussolini, come il Pd non ha voluto fare pochi mesi fa (e nemmeno Sel per la verità). E chissà se in questi giorni Forza Italia avrebbe avuto l’idea di chiedere di nuovo che insieme venisse tolta anche a Saviano (ricordate?), quel Roberto Saviano che ora attacca il ministro delle coop rosse chiedendo spiegazioni sempre per quei fatti di Roma e che poi arriva anche a scrivere: «Colpevole è non solo chi è consapevole, ma anche chi non vuole vedere».
Condividi