Si chiama “Ravenna Viva“, l’associazione di giovani professionisti e imprenditori che – dicono fonti ben informate – dovrebbe diventare una lista civica in appoggio al Pd alle prossime amministrative. Quella che in gergo elettorale si chiama “lista civetta”. Il sodalizio per ora dichiara di essere solo un laboratorio culturale, una fucina di idee a servizio dei cittadini, senza appartenenze politiche. Ma il nome, a dire il vero, non è una novità: lo rivendicano, con un po’ di risentimento e di ironia, Giorgio Benelli e compagni che lo avevano già adottato nel 2007 come gruppo di denuncia ambientalista e blog di controinformazione. Se sia un plagio originato da distrazione o da malizia è tutto da verificare. D’altra parte il marchio non è registrato e quindi non è impugnabile legalmente. Comunque sia è difficile stabilire un primato nominalistico visto che, negli anni ’90, ebbe una certa notorietà una frivola manifestazione fra moda e promozione commerciale, che si teneva in piazza del Popolo: “Vivi Ravenna Viva”. Un passato remoto ormai, quando l’exPci-Ds vinceva le elezioni a man bassa col simbolo della Quercia ed era impensabile un qualsivoglia ballottaggio.
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