Troppo facile prendersela con Ercole Massari, l’ormai ex presidente (del Pd) del consiglio comunale di Cervia. In fondo lui si è dimesso senza aver rubato nulla e senza essere neppure indagato per qualcosa. Volete mettere, in questo periodo? È stato semplicemente accusato di utilizzare una cinquantina di falsi profili su Facebook per difendere (anche violentemente) la giunta di centrosinistra e il proprio operato. E nell’epoca di internet e del web 2.0 scagli la prima pietra chi non si è mai nascosto dietro l’anonimato davanti alla tastiera del computer. Perché in pratica stiamo parlando di questo. Il problema è che il presidente di un consiglio comunale non può farsi prendere la mano, e soprattutto non può farsi scoprire. Altrimenti è giusto che si dimetta. Ma lui d’altronde nega, al massimo può avere usato il profilo del figlio mentre questi giocava alla play, dice. Un mito, diciamocelo. Soprattutto poi quando si definisce il D’Alema di Cervia, lui bersaniano di ferro. Chissà cosa avranno pensato, gli altri bersaniani di Ravenna. E chissà soprattutto quanto si staranno fregando le mani i renziani, altroché…
Condividi