Non bastava il cartello sulla vetrina della sede del partito, pure lo status su Facebook «Quante vergini violate» del suo coordinatore provinciale (che non è però l’autore del cartello incriminato). Del resto se il Pdl nazionale è in difficoltà, quello locale non se la passa meglio, si direbbe un po’ a corto di argomenti. E allora, per tornare un po’ alla ribalta niente di meglio di un attacco alle donne. Perché tanto si sa, la reazione è immediata. Scatta la polemica. Arriva un po’ di visibilità. Tanto tanto che a volte vien da pensare che forse, invece di indignarsi pubblicamente sulla stampa, si farebbe loro molto più danno a ignorarli e basta. A lasciare che le loro parole si commentino da sole.
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