Possiamo dirlo? Ancarani questa volta non ha mica tutti i torti rispetto all’incontro dell’altra sera sulle donne in consiglio comunale. Il dibattito non è stato male, ma è un po’ vero che quando hanno preso la parole le attiviste femministe «è scesa sull’aula una profonda tristezza». È un po’ vero che le domande che hanno posto sembravano più proclami che veri quesiti. E c’è da chiedersi se quel tono aggressivo e polemico serva davvero a far sì che le questioni tirate in ballo (la mercificazione del corpo femminile, la vicenda Ruby, eccetera eccetera) ottengano davvero l’attenzione che meriterebbero. In ogni caso, una questione è apparsa con estrema evidenza e cioè che l’assessore alle Pari opportunità, uomo o donna che sia, una virtù di sicuro deve averla: la pazienza.