Per chi non si fosse letto il comunicato integrale inviato ai giornali dall’archidiocesi di Ravenna dopo l’archviazione per il vescovo e l’economo della Curia, che erano stati indagati per i lavori di ristrutturazione dell’ostello Galletti Abbiosi, ne pubblichiamo qui alcuni stralci rivolti in particolare alla nostra categoria. E ne approfittiamo per chiedere pubblicamente all’archidiocesi, la prossima volta, di informare i giornali con tutti quei dettagli utilizzati per esempio nel comunicato post-archiviazione, magari anche al momento dell’avvio dell’indagine, o per rispondere ad articoli ritenuti lacunosi. O semplicemente di dire ai sacerdoti di parlare con i giornalisti per spiegare le loro ragioni. Forse così ci sarebbero meno “campagne mass mediatiche”, come le chiamano loro.
“[…] Dopo aver subito oltre tre anni di lunghe ed estenuanti indagini accompagnate da una campagna mass mediatica, in particolare da parte di alcune testate giornalistiche, reiterata e persistente, di una violenza senza precedenti a livello locale […]”
“[…] la campagna mass mediatica è iniziata ben prima del 2009, ossia fin dal 2005, con una serie innumerevole di articoli pubblicati, molto spesso contenenti una prospettazione lacunosa, parziale e distorta della verità dei fatti […]”.
“[…] Tuttavia, Mons. Verucchi e Mons. Marchetti consapevoli della trasparenza dei propri comportamenti, della correttezza della propria condotta e della totale loro buona fede, hanno ritenuto di affrontare nella riservatezza e con compostezza gli attacchi mediatici, di cui ancora oggi sfugge la matrice originaria […]”.
“[…] Mons. Giuseppe Verucchi e Mons. Guido Marchetti confidano che sia definitivamente chiusa questa vicenda, riservandosi da ora in poi di assumere ogni iniziativa in qualsiasi sede, volta a tutelarsi nei confronti di chi continuerà, sia sui mezzi di stampa che in qualsiasi altra sede, anche sul web, a rappresentare e diffondere in modo distorto, incompleto o addirittura infondato la realtà dei fatti circa questa vicenda dell’ex Orfanotrofio Galletti Abbiosi o con giudizi ed espressioni tali da ledere la reputazione, l’immagine e l’integrità morale degli stessi, non essendo più disponibili a sopportare oltre gogne e onte di alcun genere per questa vicenda […]”.