domenica
15 Giugno 2025
Rubrica Il Bombolone

Piazza Kennedy e la vergogna

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Con l’annuncio della mancata riapertura del Fellini si è tornato a discutere della chiusura di piazza Kennedy e delle sue conseguenze sulle attività del centro storico di Ravenna. È evidente che un grande cantiere al posto di un grande parcheggio ha conseguenze, ma certo non può essere questo un motivo sufficiente per non aprire un cantiere. Il punto è che un’Amministrazione pubblica dovrebbe tutelare le attività danneggiate (cosa che, nel caso specifico, è stata fatta, con l’introduzione di agevolazioni fiscali così come richiesto dalle associazioni di categoria) e soprattutto impegnarsi a far rispettare i tempi, perché in questi casi anche un mese fa la differenza. Piazza Kennedy, è stato ribadito più volte replicando ai commercianti, doveva essere pronta in giugno, dopo un anno di cantiere. Concetto ribadito anche a poche settimane dalla scadenza, di fronte a noi giornalisti dall’aria perplessa. E ribadito di fronte alle richieste di chiarimenti in alcuni periodi in cui il cantiere è sembrato in ferie troppo prolungate. E invece. Invece a tutt’oggi nessuno che abbia chiesto ufficialmente scusa, nessuno che abbia mai avuto il coraggio di prendere decisioni vere, in particolare sul tema dei reperti archeologici, nessuno che abbia annunciato senza timori di smentite una data di inaugurazione. Pare ottobre. Pare. Ecco, tutto questo – non la scelta di chiudere piazza Kennedy, che alla lunga porterà solo benefici al centro storico, ne restiamo convinti –, questi ritardi e questi silenzi, rappresentano una più o meno grande (a seconda dei punti di vista) vergogna di cui qualcuno dovrà farsi carico.

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