Prima dell’architetto, ci vuole un “progetto”

Dopo Calatrava sarà il turno di Norman Foster e poi chissà di chi altro. Un impegno apprezzabile da parte del Sindaco, ci mancherebbe, ma per il rilancio di un quartiere, soprattutto di uno che in pratica ancora non esiste, non basta una grande opera architettonica. Per bello che sia, i turisti non verranno a Ravenna solo per un palazzo. La differenza la fa ciò che quel palazzo, o quelli vicini, contiene. Prima di tutto, allora, pensiamo a un grando polo di attrazione per la Darsena. L’ideale, per essere “moderni”, sarebbe un museo di arte contemporanea. E se non è il Guggenheim, pazienza. Basterebbe spostarci il Mar e innalzare ancora di più il tiro. A qualcosa però bisogna pensare. E partire da un “progetto”, non da un architetto. Quello viene dopo.

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