Accade quando la politica si concentra sul brontolio della pancia degli elettori, fregandosene dei fatti. È un aspetto pragmatico del populismo: cavalcare preventivamente disagi e paure, agitando spauracchi e fomentando pregiudizi, per raccogliere consenso. E nascono così processi alle intenzioni.
Come nel caso del presunto centro profughi di Marina Romea, mai ideato, preparato o deliberato da chicchessia, però oggetto di una petizione “contro“ – di chiara matrice politica – fra i cittadini preoccupati dell’eventualità di un’invasione di profughi e immigrati. Un’eventualità per l’appunto, non una decisione istituzionale o un fenomeno accertato. Ma sai quante eventualità ci riserva il futuro?
C’è qualcosa di imponderabile e di paranoico in queste missioni preveggenti, che evoca la sfiga… E se ci invadessero i marziani?