Non hanno mica tutti i torti, i consiglieri di opposizione che hanno protestato per l’agenda dei lavori di luglio di Palazzo Merlato che si conclude proprio tra oggi e domani con due consigli comunali uno di fila all’altro. In questo ultimo mese hanno avuto commissioni su cosucce come il Poc la Tasi e la Tari, l’autocostruzione, i capanni, il progettone. E allora un conto è se sei un consigliere del Pd che magari puoi addirittura sceglierti l’argomento e contare su un assessore per avere chiarimenti e magari ti è pure rimasto qualcosa di un partito, a darti una mano. Un conto è se sei di un gruppo di opposizione o anche di un piccolo partito: siete pochi (se non sei da solo), se sei fortunato hai anche uno straccio di lavoro a cui star dietro (o vogliamo tutti pensionati?) e la roba di cui dovresti occuparti e su cui magari dovresti fare proposte sensate richiede competenze specifiche. Ecco. In questo furore “anti-casta”, noi vogliamo rilanciare una provocazione: forse per far funzionare al meglio una macchina (potenzialmente) democratica di un Comune così grande servirebbero più risorse da impiegare per permettere ai consiglieri di studiare con calma o di farsi aiutare. Purché poi non vengano usati per discutere di Gaza, come chiede Sel. Che magari, invece, per sapere cosa pensano i consiglieri di Gaza può bastare anche un’assemblea pubblica.
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