In Parlamento ci sono le maggioranze variabili e variabili, a molti, toccherà diventarlo anche in provincia. In una Sala D’Attorre piena, c’è già stato il primo incontro pubblico sul referendum costituzionale che si voterà a ottobre (quello sulla trasformazione del Senato, quello per cui Renzi ha detto che in caso di sconfitta abbandona la politica, per capirci) organizzato dal comitato per il No. Al suddetto comitato aderiscono personalità politiche della sinistra locale, sia tra quelle che alle prossime elezioni comunali andranno con il Pd, sia tra quelle che andranno contro il Pd. I primi hanno già più volte spiegato che a loro piace il Pd locale, non quello nazionale. Ma sarà bello vedere quando il Pd locale, come è già stato invitato a fare dal sottosegretario Luca Lotti , si impegnerà nella campagna elettorale per il sì. Ancora più bello sarà capire cosa faranno gli iscritti Pd che sono anche iscritti all’Anpi. Visto che l’Anpi, a livello locale e nazionale (qualche volta succede che le due cose siano coerenti), si è schierata per il no. Quale tesserà peserà di più?
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