La nuova ordinanza per l’attività degli stabilimenti balneari conferma la linea intrapresa dal sindaco Fabrizio Matteucci negli ultimi anni, quelli post smania anti-sballo, concedendo ai bagni ancora più deroghe e orari in piccola parte allungati, pur senza clamorose novità rispetto all’anno scorso (la domenica dopo le 21 resta off limits per l’happy hour, per esempio). Ora, sul caso Marina in particolare la si può pensare come si vuole, ma lasciando perdere le polemiche e la politica, è chiaro che la località non può prescindere dagli stabilimenti balneari e pure dalle feste o dai concerti in spiaggia. Poi serve anche il resto, ci mancherebbe, e quest’anno le premesse sono ottime, con una pro loco più attiva, nuovi locali (il Localito Clandestino sempre pieno, aperto pochi mesi fa, e l’imminente inaugurazione dell’ex Santana, poco distante, come raccontiamo sull’ultimo numero del nostro giornale, per esempio) e “addirittura” una pista ciclabile sul lungomare, come una località turistica qualunque. Ma i bagni e le feste in spiaggia, ebbene sì, restano l’essenza di Marina, e fa davvero sorridere, per non dire altro, rileggere la lettera aperta del 2007 in cui il temibile comitato dei residenti della zona Rivaverde (fin troppo ascoltato dall’Amministrazione, diciamolo), chiedendo di vietare i concerti in spiaggia e di ridurre gli orari di apertura serali, esordiva scrivendo: «Marina – citiamo testualmente – è il nuovo porto di Marinara, recentemente inaugurato». Sì, come no.
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