In piazza San Francesco, al posto dello storico negozio di antiquariato, lo scorso inverno come noto ha inaugurato una pasticceria. Tra pochi giorni al posto di una banca, di fianco al teatro Alighieri, aprirà un’osteria-pizzeria. Un paio di mesi al massimo e, al posto degli appartamenti di fronte all’ingresso della basilica di San Vitale, aprirà un punto ristoro. In via Pasolini questa estate ha inaugurato una sorta di cicchetteria al posto di un piccolo negozio di abbigliamento. E per uscire dal centro, in via della Lirica, dopo l’apertura un anno fa di un’altra pasticceria al posto di un negozio di divani, a breve aprirà una pizzeria al posto di un negozio di abbigliamento e un ristorante giapponese dove c’era un fiorista. Magari a Ravenna il cibo è davvero un business, anche se alcuni dati di Confesercenti insinuano qualche dubbio, e sicuramente la città è molto più bella e viva così, ma sorge spontanea una domanda: quanto dobbiamo mangiare, ancora, per far girare l’economia della nostra città?
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