Ieri ha dato davvero spettacolo durante il dibattito in consiglio comunale sul caso Josefa Idem. Prima ha accusato un consigliere del Pdl di aver fatto la classica domanda «della scarpetta», quella che si toccia nel «sugo della polemica». Poi dopo aver citato Totò parlando di Equitalia, ha detto che se il Comune non si è accorto del mancato pagamento dell’Ici da parte del ministro non è perché «dormiamo da in piedi» e poi ancora ha tirato fuori dal cilindro addirittura un «Idem con patate», con la I di Idem maiuscola, ovviamente. Infine per far capire quanto stesse parlando seriamente si è rivolto al consiglio comunale con un «mi cadesse la lingua in questo momento se non è così», e ha chiuso accusando un altro consigliere di opposizione di arrivare «con il treno della ghiaia». Insomma, grazie a un sindaco Matteucci in stato di grazia, se ieri erano collegati con la diretta streaming da Palazzo Merlato come noi, tutti i nostalgici di Bersani, del giaguaro da smacchiare e del tacchino sul tetto avranno provato un brivido di emozione lungo la schiena.
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