Il punto non è che sia targato Coop, Conad o Lidl. Il punto è che il mercato coperto, se lo si vuole davvero riqualificare, deve per forza diventare qualcosa di simile a quello del progetto della Coop. Una libreria finalmente grande, su due piani, aperta fino a mezzanotte, con spazio per eventi culturali, bar e ristoranti. Un luogo che anche gli scettici dovranno ammettere potrebbe davvero essere volano per l’intero centro storico. O comunque sarà sicuramente più interessante e frequentato rispetto all’attuale mercato coperto. Un progetto, è evidente, in grado di essere sostenuto solo da un grande gruppo, non certo da un consorzio di piccoli operatori come auspicava qualcuno. E se loro, gli operatori, non vorranno continuare a lavorarci ce ne faremo una ragione. In fondo non si capisce perché finora abbiano potuto contare su un canone annuale di 800 euro quando gli altri commercianti del centro ne sono costretti a spendere migliaia al mese per l’affitto. Questa volta, a rischio di essere considerati un giornale “rosso”, stiamo dalla parte della Coop.
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