Allora Cisl e Cgil organizzano corsi per il concorso da operatore sanitario all’Ausl, utile anche per una graduatoria da cui si attingerà forse in futuro. Peccato che anche questa volta, come già in passato, il concorso sia riservato a italiani e europei. Fine. Gli stranieri, che restino a fare i badanti, magari in nero o, nella migliore delle ipotesi, a lavorare per le cooperative. Una roba che da sola farebbe pensare che allora sì, in effetti forse i servizi è meglio esternalizzarli. Quello che ci chiediamo è: i sindacati, oltre a organizzare i corsi per italiani e europei, stanno facendo una battaglia per eliminare questa discriminazione tra italiani e stranieri che di per sé invaliderebbe le selezioni di un privato, ma invece è ammessa per il pubblico e che molte sentenze hanno già stabilito essere illegittima? Perché, in tal caso, saremmo felici di poterne parlare.
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