Quel sogno infranto degli autocostruttori

Il giorno in cui inaugurarono il cantiere di Piangipane, sembrava tutto così bello da non essere vero. L’idea di un gruppo di famiglie a basso reddito che si costruivano la propria casa, italiana e stranieri insieme, sembrava una di quelle storie che si sentono a Report, quando parlano del nord Europa.  Tra le ragioni per cui, peraltro, a Ravenna il progetto aveva “attecchito” c’era anche la buona accoglienza degli abitanti di Piangipane, laddove in Umbria, per esempio, le proteste dei residenti avevano fatto desistere gli amministratori. Oggi scopriamo che il sogno si è infranto. Se il primo lotto di case è andato a buon fine, Savarna e Filetto sono in difficoltà. La speranza è che la politica, in questo caso la Regione, riesca a trovare le risorse per salvaguardare in primis le famiglie coinvolte, ma anche per salvare quell’idea. Per dimostrare che anche in Italia sono possibili progetti così, che costano poco al pubblico e portano avanti idee nuove, di solidarietà e integrazione. Una piccola rivoluzione fatta di mattoni.

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