Certo non è stato un bel periodo, quello a cavallo della Notte Rosa, per il Comune di Ravenna. Prima lo sputtanamento finito pure sull’Ansa delle strisce pedonali rifatte un giorno e riasfaltate il giorno dopo; poi il traghetto tra Marina e Porto Corsini chiuso alle 2 di notte lasciando a piedi centinaia di persone delle feste (nei bagni finivano alle 3…) per la Notte Rosa; e infine anche la nuova figuraccia del ponte mobile. Come se non bastasse, poi, ci si mette anche un quotidiano che dovrebbe essere amico, come Repubblica, a lanciare non Ravenna Capitale italiana della cultura, no, ma Ravenna Capitale italiana dei foreign fighter, con tanto di foto della moschea autorizzata dalla maggioranza di centrosinistra.
E nessuno, nel frattempo, nessuno che abbia notato come non sia invece morto nessuno durante l’operazione di smontaggio dell’unica gru rimasta in banchina. E neanche un problema per il traffico. Che poi, oh, il Comune ha promesso di rimettercela, la gru. In «tempi e modi da definire», ma non vorrete mica dubitare della parola del Comune di Ravenna, di questo Comune di Ravenna?