Allora chi è stato ieri sera al Fargo a sentire Alessandra Moretti, portavoce del comitato per Bersani, insieme al docente e giornalista Miguel Gotor sicuramente ha capito che la buona politica deve riconnettersi con la società, che Bersani è un grande uomo ma che loro non sono per l’uomo solo al comando, che le primarie devono unire il partito contro i poteri forti che remano contro la buona politica, che Bersani è un innovatore che pratica buona politica in connessione sentimentale con il suo popolo. Poi ha ricevuto una specie di missione: andare per il mondo a portare la buona novella e convincere dieci amici indecisi a votare per Bersani. Sempre per quella faccenda della connessione tra politica e popolo. Certo, se ogni tanto qualcuno avesse accennato anche un po’ più nel dettaglio a che scopo votare Bersani, forse sarebbe stato utile (qualcosa tipo come aiutare i giovani, come incentivare il merito, come aiutare le donne, come dare a tutti pari opportunità, come rendere più equi i sacrifici, cose come riforma del lavoro, pensioni, università, fisco). Ma non sono loro quelli che accusavano i renziani di non voler parlare di contenuti? Va a finire che altro che piazze, per sapere davvero cosa intende fare Bersani tocca leggere i giornali o riconnettersi con la tv.
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