Forse non eravamo riusciti a spiegarci bene quando, un paio di mesi fa, sul nostro settimanale invitavamo il Sindaco a non tenere per sé la delega alla Cultura, in vista anche di questa faccenda della capitale europea. Chiedevamo al primo cittadino una personalità forte del mondo della cultura, un nome che fosse anche una dichiarazione d’intenti. Non Ouidad Bakkali. Contro la quale non abbiamo nulla, ci mancherebbe, ma che non corrisponde certo a quell’identikit. Pensavamo, per esempio, a uno come Massimo Pulini, nominato ieri assessore alla Cultura di Rimini. Considerato, leggiamo dalle bio su internet, “storico dell’arte tra i più autorevoli in ambito nazionale e internazionale”, è consulente della più importante collezione privata di pittura del Seicento europeo e, tra le altre cose, su commissione dei Musei Vaticani ha realizzato la decorazione della volta di una delle stanze degli appartamenti papali. Per fortuna che pare ci voglia appoggiare nella sfida europea, altrimenti avremmo pensato che a candidarsi a capitale fosse Rimini, mica Ravenna.
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