Meno male che il sindaco di Rimini l’ha detto chiaro: le curve del nostro accento, la nostra “s”, non sono da cancellare. No, perché, ieri sera, alla prima delle cinque tracce per Ravenna capitale, nell’ordine (sparso) è venuto fuori che dobbiamo imparare a scoprire tutti i nostri “self” e coltivare un’identità plurale, dare spazio alla creatività giovanile, scavare dalle parti di via Gradisca alla ricerca di un palazzo reale, dar vita a un corso nelle scuole contro la discriminazione, ragionare con orizzonti lontani ma procedere con passo spedito, realizzare la metropolitana di superficie tra Ravenna e Rimini, elaborare ben più di cento progetti e, ovviamente, ricostruire la Darsena. Ed era solo l’inizio. Ecco, in effetti, anche un corso di dizione sarebbe stato forse troppo.
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