Tanto per essere chiari ed evitare incomprensioni, lo diciamo subito: continueremo a usare la parola grillini quando parleremo di Pietro Vandini, Elisa Renda e Francesca Santarella (i tre consiglieri eletti dal Movimento 5 Stelle in Comune) e quando parleremo di chiunque altro rappresenta quello che, non lo sarà in senso proprio stretto, ma ci pare molto un partito e non più solo un movimento o una forza politica. E di Beppe Grillo continueremo a dire che è il loro leader. La precisazione si rende necessaria dopo il comunicato intitolato Glossario inviato nei giorni scorsi dalla sezione (si potrà dire sezione?) grillina di Milano per invitare i giornali nazionali a non usare più certe parole in riferimento al movimento. Non staremo a dire che questa roba ci ricorda un misto tra veline del Ventennio e dispacci dell’orwelliano ministero della Verità, ci limiteremo a ricordare che il leader Grillo, ops il megafono Grillo, ha fatto della storpiatura dei nomi altrui un marchio di fabbrica…
Condividi