Va bene, era una rampa d’accesso, va bene, non è venuta giù del tutto. Ma da qui a dire che parlare di “crollo del viadotto” sarebbe dare una notizia non vera, come ha fatto la società costruttrice Bolognetta con sede a Ravenna in via Trieste 76 (dove c’è anche la Cmc che ne è tra le capofila) sul tratto Palermo-Agrigento, forse ce ne passa. Nessuno mette in dubbio si sia trattata di una rototraslazione e presumibilmente nessuno a oggi in nessuna redazione d’Italia è in grado di stabilirne le responsabilità. Però, quando succede che un viadotto inaugurato a Natale venga chiuso prima di Capodanno e pochi giorni dopo si “spacchi”, si “rompa” il manto, qualsiasi sia la ragione, beh, ecco, la notizia c’è eccome. Magari un po’ enfatizzata, ma insomma, a quello ci ha pensato poi in primis il premier medesimo. Ecco. Facciamo che magari proviamo ad applicare il vecchio adagio per cui se ognuno facesse bene il proprio mestiere tutti staremmo meglio. Qui qualcuno che ha sbagliato c’è di sicuro. E di sicuro, almeno in questo caso, ci permettiamo di dire, non sono stati i giornalisti delle maggiori agenzie e testate nazionali.
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