Viene il dubbio che nella storia del Ravenna Calcio il vero vincitore sia Sergio Aletti. L’altro giorno non c’era tra quelli seduti attorno al tavolo nella sala preconsiliare del municipio eppure ne è uscito da vincitore. Fate voi una botta di conti: ha comprato una società di calcio spendendo zero euro (lo disse a suo tempo Antonio Ciriello, uno dei soci venditori), non ci ha messo che qualche euro (lo dicono i creditori in fila per incassare fatture, non da ultimi i giocatori stessi), vanta un credito di oltre un milione dalla Lega Calcio per la cessione di un paio di giocatori e ora a togliere le castagne dal fuoco arrivano quelli che il sindaco chiama testualmente «salvatori della patria» che raccoglieranno sponsor e manderanno avanti la baracca di settore giovanile e prima squadra che richiederanno circa 250mila euro. Delle due l’una: i «salvatori della patria» ci prendono in giro e non ci vogliono tutti quei soldi oppure Sergio Aletti, proprietario del Ravenna Calcio, è il vero furbo che si fa pagare le spese dalla città e dalle imprese e magari incassa pure dalla Lega Calcio.
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