Solidarietà ai precari? Mica sono terremotati

I precari lanciano un appello ai docenti di ruolo o comunque con un incarico, lasciateci le briciole delle ore assegnate dalla scuola, ci servono per “vivere” e aumentare il punteggio. Ma dai primi collegi docenti non arrivano segnali positivi in questo senso. Forse molti docenti danno ragione alla Gelmini (e a Bazzocchi): quella gente sta facendo politica. Vergogna, mica è una materia di scuola. Meglio sarebbe che si dedicassero, durante il digiuno, alla filosofia speculativa. O significa forse che i precari sono guardati anche dai loro colleghi un po’ come se se la fossero cercata, ostinandosi a voler fare proprio quel lavoro? Beh, se così fosse, non dovremmo stupirci. I precari della scuola sono, appunto, precari, e quindi soli: la loro battaglia non riguarda chi il lavoro a vita già ce l’ha. Come i precari di qualsiasi altra categoria di lavoratori. La solidarietà? Mica sono terremotati, sennò un euro o anche due con il telefonino non glieli negherebbe nessuno.

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