Adesso tutto si spiega: il Ravenna non si ritrova in serie D per beghe di giustizia sportiva o irregolarità tributarie ma perché così il nuovo presidente Sergio Aletti, personaggio attento a far tornare i conti, ha evitato di ritrovarsi con i calciatori in rivolta per chi avrebbe dovuto pagare la tassa di solidarietà per i redditi superiori a 90mila euro annui imposta dal governo Berlusconi. In Prima divisione qualche giocatore con un ingaggio a quei livelli magari lo avrebbe avuto. In D il problema non si pone più. È tutta solidarietà risparmiata.
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