Palermo, Rimini, Varese, Novara, Trieste, Treviso, Parma, Firenze, Pescara, Viterbo, Cremona, Modena, Ascoli Piceno, Biella, Brindisi, Cesena, Chieri, Jesi, Latina, Pavia, Prato, Rapallo. Ma come, non le riconoscete? Sono le città europee dello sport dal 2008 a oggi. Come vedete, non se ne sono accorti in molti, forse nemmeno i nostri vicini cesenati. Quindi sarebbe meglio evitare di fare troppa ironia sul fatto che Ravenna stia per diventare città europea dello sport, che considerato lo stato dei nostri principali impianti sarebbe come sparare sulla Croce rossa. Non sarebbe una vittoria, tra l’altro, non c’è nessuna competizione, il parallelo con la capitale della cultura che qualcuno si sta divertendo a fare non ha alcun senso. Qui si tratta di un’associazione privata che concede un’attestazione sulla base di una candidatura fatta seguendo le indicazioni della stessa associazione, che non ci risulta (ma siamo pronti a rettificare) abbia mai negato il titolo a una città italiana che si sia candidata. E non c’è nessun premio in palio, se non il titolo stesso. Insomma, sarebbe solo una bella occasione per investire sullo sport cittadino. Ah, sì, è vero, il Comune investe 10mila euro. Il costo più o meno di una Panda. Wow.
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