Le parole scritte dall’agente sui parcheggiatori abusivi che stanno tanto facendo discutere la città sono molto vicine a quell’hate speech che anche il Ministero per l’Interno è impegnato a combattere, in particolare tramite la Polizia postale. Uno sfogo dopo un’aggressione, senza intenti razzisti, ci ha detto. D’accordo, ma resta che da un tutore dell’ordine non si vorrebbero sentire parole pubbliche di odio e di disprezzo verso nessuno. E del resto lei stessa sapeva di rischiare richiami per quelle parole, richiamo che non ha tardato ad arrivare e a cui seguiranno provvedimenti disciplinari. Ora c’è però chi dice: sia almeno un’occasione per affrontare il problema dei posteggiatori abusivi. Ma non sarebbe un paradosso se così accadesse? C’è piuttosto da sperare che non serva un dito simile per vedere la luna…
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