Stiamo rischiando la schizofrenia. Questo eccesso di cultura economica può portare gravi scompensi e forte senso di disorientamento nella platea. Nella stessa giornata abbiamo gli industriali che sanno chiedere più flessibilità (originali, no?) e legalità (per carità, ma questo non dovrebbe essere, come dire, un prerequisito?) e ammettono candidamente che questioni come la conciliazione dei tempi dei lavoratori, i temi del cosiddetto welfare aziendale proprio non interessano a nessuno, mica siamo in Svezia. Poi, in un convegno della Cmc, Bauman e Hertz ci prospettano un futuro dove vince chi sa ridistribuire, decrescere, collaborare, condividere. Dove la parola d’ordine è solidarietà. E noi nel mezzo, che, colpevolmente distratti, ogni tanto ci sfugge pure tutta questa differenza tra Confindustria e Legacoop…
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