Detto che spendere 70mila euro complessivamente per organizzare la Notte d’oro non ci sembra uno scandalo (ma questo è opinabile), dobbiamo davvero ringraziare Ancisi per continuare a rendere pubblici i costi della manifestazione. Grazie perché così abbiamo in archivio materiale a sufficienza per fare paragoni: nel 2008, per esempio, la Notte d’oro costò di più, circa 85mila euro, ma il Comune ce ne mise direttamente neppure 30mila. Oggi in pratica, pur costando meno, ne mette più del doppio, colpa della crisi che ha colpito gli sponsor ma evidentemente non le casse di Palazzo Merlato. Ma soprattutto ringraziamo Ancisi per averci fatto riflettere sul fatto che un concerto in piazza di Elio può costare più o meno quanto quello di Dolcenera. E allora bisogna licenziare chi organizzò quello di Dolcenera qualche anno fa, oppure concedere una promozione a chi quest’anno ha scelto Elio. Il fatto è che probabilmente è stata la stessa persona e dunque trattasi di caso più che di merito o demerito. Speriamo allora ci vada bene anche il prossimo anno ma, secondo il calcolo delle probabilità, sarà dura.
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