Vi ricordate la pantomima di questa primavera, dopo il voto, inscenata da vari eponenti politici in occasione della nomina della giunta della Provincia? L’Idv che da secondo partito della coalizione puntava i piedi perché voleva la poltrona di vicepresidente, il Pd che l’aveva invece già promessa a Bessi Junior, l’Idv che quindi prima chiedeva in cambio due assessorati (che poi gli hanno dato in Comune) e poi pretendeva (ottenendola) per il suo segretario provinciale la presidenza del consiglio provinciale. E ancora, il Pd che voleva imporre ai comunisti un’assessore donna ma che si è visto rispondere picche, riuscendo così a piazzare in giunta solo due donne; le esclusioni dei democratici Emanuela Giangrandi e Michele De Pascale, favoritissimi alla vigilia, a cui però in questi giorni è stato “fortunatamente” trovato un posto rispettivamente alla presidenza di Acer e in giunta a Cervia. Ecco, loro sì che ora possono dire di essere stati fortunati. Ora che il Governo Monti ha deciso di fatto di abolire giunta e consiglio delle Province. Chi ha detto che Monti, con questa manovra, non è stato equo e soprattutto giusto, evidentemente non conosceva il caso di Ravenna…
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