domenica
15 Giugno 2025
Rubrica Il Bombolone

Tu chiamale se vuoi provvigioni

Condividi

Il compagno G vanta un contratto di account con Cmc. Primo Greganti, quello tosto che all’epoca di Tangentopoli non disse una parola neppure sotto il torchio giudiziario del pool di Manipulite sulle presunte tangenti al Pci, è stato di nuovo beccato con le mani sulla marmellata degli appalti per l’Expo di Milano 2015.

E si scopre dai verbali della Guardia di Finanza che ci teneva a fare affari, tramite una sua società (la Seinco) di intermediazione, con la Cmc. Il colosso ravennate delle costruzioni ci aveva avuto a che fare, con Greganti, anche per certi grandi lavori in Cina, trapela dai media. Per quanto riguarda l’Expo i rapporti fra il Primo e la cooperativa ravennate – che ha vinto a suo tempo un appalto da oltre 60 mln di euro per la “piastra espositiva“, e in seguito ha acquisito le commesse per i padiglioni di Francia e Thailandia dal valore di altre decine di milioni di euro – c’è per ora solo un contratto “nero su bianco“ siglato in una mail inviata all’amministratore delegato della Cmc, Dario Foschini.

L’accordo di partnership evidenzia che «si riconosceva sostanzialmente da parte di Cmc un concorso in spese di ufficio per sei mesi e, soprattutto, una provvigione sulle attività e progetti frutto del presente accordo che (…) non potrà essere inferiore all’1 per cento del valore delle operazioni portate a buon fine». Certo l’1% non è un granché rispetto alle percentuali che giravano – peraltro occulte – al tempo del finanziamento illecito ai partiti…

Su “Repubblica“, il presidente della Cmc, Massimo Matteucci, dichiara: «…Io Greganti non lo conosco nemmeno, ma se le nostre strutture commerciali hanno deciso di stipulare un contratto con la sua azienda, evidentemente quest’ultima aveva buone credenziali. D’altra parte un costruttore cosa deve fare se non cercare di acquisire lavoro? … Noi mica abbiamo fatto accordi sottobanco al telefono! …È una collaborazione che le aziende come la nostra stipulano spesso con società esterne, il più delle volte legata ai risultati. Se la Seinco non ci proporrà niente, il patto sarà sciolto. Anche il compenso è legato all’effettivo risultato, ma tutto è in regola con la legge 231 sulla trasparenza degli accordi commerciali».

D’altra parte i lavori dell’Expo, per Cmc, non prestano neppure il fianco a quelle proteste etico – eco – pacifiste – ideologiche che riguardano il coinvolgimento della cooperativa negli appalti della Tav in Val di Susa, dell’area militare Dal Molin a Vicenza, del mirabolante Ponte sullo Stretto di Messina.              

Tutto chiaro no?

Condividi
Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

La casa di Anne

Il progetto di un'abitazione del centro di Ravenna a cura dello studio di Giovanni Mecozzi

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi