Ravenna non è una città amichevole per i turisti fai da te…
Quelli magari più giovani che usano trasporti pubblici, quelli che arrivano in auto o in camper, quelli che utilizzano internet per ottenere informazioni logistiche. Collegamenti precari con il resto del mondo, viabilità “bizantina” che rischia di mandare in tilt anche i navigatori satellitari, segnaletica stradale e monumentale congetturale, biglietti e pacchetti per l’ingresso a monumenti e mostre non sempre incentivanti, pagine web (sia pubbliche che private) ad uso turistico quantitativamente e qualitativamente povere se non obsolete. E poi c’è la questione dei servizi igienici inesistenti: i vespasiani. Sarà anche un tormentone, ma è un tormento per i visitatori costretti a bussare alle porte di bar e ristoranti (quelli aperti) per farsi una pisciatina. E dire che in fase recessiva come questa con le attività produttive in profondo rosso, il turismo potrebbe essere una risorsa da incrementare, anche solo per fare un po’ di cassa. E poi ci si lamenta del turista “mordi e fuggi”: è già buono che ancora morda – almeno una piadina – e speriamo che non fugga prima ancora di arrivare.
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