Non ci sono ovviamente comunicazioni ufficiali da Hera ma è facile pensare che nei suoi uffici in molti abbiano tirato un sospiro di sollievo quando si è saputo che la gara d’appalto per la raccolta rifiuti aveva superato indenne il giudizio del Tar. Adesso però tocca alla multiutility mettere mano alla bietta. Rescindere il contratto facendo valere le inadempienze viste in un mese di lavoro e farsi trascinare quasi certamente in causa oppure credere agli impegni presi dal fornitore applicando magari le penali? Una lacerazione che si ritrova anche nella politica. Vista da sinistra suona così: meglio convincere Hera a rescindere mostrando di aver scelto male ma risolvendo il problema o meglio mettere la monnezza sotto al tappeto fino al 6 giugno? Vista dall’opposizione suona così: tifare per la rescissione rimettendo in ordine la raccolta e quindi dire che le coop dei compagni sono brave o tifare per un altro mesetto di caos prima del voto e provare a raccogliere voti prima di raccogliere il rusco?
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