Oggi si potrebbero commentare nomine, annunci e bilanci, in città. Ma ci sarà tempo per farlo. Oggi non si può che pensare al terremoto, all’appello del presidente Vasco Errani al governo, a quella terra a noi così vicina e così ferita. Oggi non si può che stringersi ai familiari delle vittime e, nel nostro piccolo, rivolgere di nuovo un ringraziamento ai tanti ravennati che stanno mettendo a disposizione risorse e spazi, che in alcuni casi stanno letteralmente aprendo le loro case per accogliere sfollati, un po’ come facevano i contadini come quando c’era la guerra e cadevano le bombe. E vogliamo dare il benvenuto agli sfollati, augurando loro di poter ritrovare qui un po’ di serenità e di speranza, in una grande famiglia allargata. Del resto, noi romagnoli non ci siamo mai sentiti più emiliani.
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