A dire la verità, c’eravamo ripromessi di non parlare dell’otto marzo, che quest’anno pare vada un po’ di moda così, che di donne bisogna occuparsi tutto l’anno. Poi però ci è venuta in mente la storia che ci raccontava poco tempo fa un sindacalista. La storia di una ragazza che ha un contratto a chiamata senza obbligo di chiamata da parte del datore di lavoro e che negli ultimi due mesi è stata appunto chiamata a lavorare (e quindi pagata) per una sola giornata. Ecco, lei non rientra nei 30mila senza occupazione. Perché quella, sarebbe, appunto un’occupazione. Per una roba così, non c’è nemmeno bisogno di firmare lettere di licenziamento in bianco. Ecco, tra tutte, l’8 marzo lo dedichiamo a lei. E sì, certo che lo sappiamo, non è un problema che riguarda solo le donne. Appunto.
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