Un’intera scuola va alla messa di Natale e alcuni allievi restano a casa o a scuola, dopo aver comunque per settimane partecipato ai preparativi dell’evento. Si può? Risponderà qualcun altro, come dice la dirigente che abbiamo intervistato. Ma a parte la questione – fondamentale – del culto, c’è un’altra domanda a cui tutti potrebbero rispondere: vogliamo davvero una scuola con spazi e tempi che escludono fin dall’inizio la partecipazione di alcuni studenti (oltre alle ore di religione)? In un certo senso, è come quando si fanno le sontuose settimane bianche o verdi a cui partecipa una metà degli allievi. E gli altri? Ma è possibile che sia sempre più difficile creare una scuola dove nessuno debba sentirsi ai margini per il credo religioso o le condizioni economiche della propria famiglia? Insomma, una scuola per tutti pare troppo?
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