E magari decide in proposito… Uno dei passatempi principali dei cittadini (peraltro molto civile ma un po’ presuntuoso) è mettersi nei panni di chi è a capo di un’istituzione importante ed esternare quello che sarebbe meglio fare. È una specie di gioco della democrazia anche se lascia il tempo che trova: come immaginare di essere l’allenatore della nazionale di calcio e disporre la squadra di giocatori vincenti.
A Ravenna, sui compiti della Polizia Municipale, che ha funzioni nei campi della sicurezza, del traffico e della vigilanza amministrativa, si è detto di tutto e di più.
La coperta del personale e delle competenza è sempre quella ma ognuno la vorrebbe tirare dove meglio crede: dirigere il traffico dove s’intoppa, far sloggiare accattoni, reprimere teppisti e truffatori, intervenire negli incidenti stradali, vigilare sui “furbetti“ dell’alcol e dei decibel, chiudere un occhio per i divieti di sosta, dare gentilmente informazioni a cittadini e turisti spaesati… etc. etc. La lista è lunga e ognuno ha la sue esigenze. Fortunatamente abbiamo uno “sceriffo“ – il comandante Stefano Rossi – che a quanto pare si interessa più agli studi di psicologia, sociologia e criminologia, magari con l’aiuto di qualche esperto della società contemporanea, che alla collezione di armi o ai film di kung-fu. Insomma uno che magari prima di prendere una decisione studia il caso ed è convinto di operare in un contesto civile avanzato più che nel far west. Ed è il caso del sondaggio sui cosiddetti parcheggiatori abusivi che ha rilevato come sia una questione che poco ha a che fare con reati e sicurezza della cittadinanza. Rossi è un uomo di legge e sa che va applicata ma ha anche la facoltà di ponderare dove concentrare al meglio le sue forze e le sue competenze. Visti i risultati, forse non ha senso impegnare più di tanto i suoi agenti su qualche decina di innocui questuanti. Le emergenze, probabilmente, sono altrove.
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