Via di Roma: fra monumenti e memorie storiche, una delle strade più belle della città

Negli oltre dodici mesi di ricognizione attraverso le periferie urbane, i centri storici del territorio ravennate, le ardite mutevolezze dei lidi e le abnormi espansioni del forese, non sono mancate occasioni nelle quali la lettura del luogo è stata difficile e non supportata da fonti storiche o da testimonianze rilevanti.

Per via di Roma, meta di questa settimana, il problema si pone in maniera opposta.
La strada più lunga del centro storico, un rettilineo di 1.116 metri, informa Giuseppe Morini nello Stradario storico di Ravenna, si presenta sovrabbondante di memorie storiche e di monumenti. Una ricchezza apprezzabile già nella toponomastica che si fa articolata e complessa. Il nome attuale infatti risale al 1935. Nel 1881 ci fu un precedente cambiamento vale a dire con la dizione Corso Giuseppe Garibaldi. La dedica all’eroe dei due mondi fu trasferita nell’attuale piazza, che prima portava il nome di Dante Alighieri. Prima del 1881 la strada aveva due denominazioni: fino a via Paolo Costa si chiamava Strada di Porta Serrata, aperta nel 1585 in occasione della costruzione della nuova Porta, mentre da via Paolo Costa a Porta Nuova già dal 1861 aveva preso il nome di Corso Garibaldi, in sostituzione dell’antica Strada del Corso, teatro della sfilata dei carri mascherati durante il Carnevale, tradizione tuttora in uso. Nessuna traccia invece del Palio con le corse dei cavalli che si teneva ancora nel Settecento in occasione della festa di Sant’Apollinare e di San Vitale. In tempi moderni solo la viabilità ha nuovamente diviso la via spezzando la continuità della direttrice nord sud. L’incrocio con viale Farini definisce i due sensi di marcia opposti.
Non è possibile descrivere tutti i monumenti che si affacciano su via di Roma dalla basilica di Sant’Apollinare Nuovo, al cosiddetto palazzo di Teodorico, al teatro Rasi, dalla chiesa di Santa Maria in Porto, fino alla Loggetta Lombardesca che ospita il museo d’arte della città. Dei palazzi imperiali di età teodoriciana rimangono solo tracce archeologiche, della chiesa di Santa Chiara ora teatro Rasi, sono conservati al museo Nazionale degli splendidi affreschi trecenteschi di scuola riminese. La seconda guerra mondiale distrusse, vicino a Porta Serrata la chiesa con decorazioni musive di San Vittore, lasciando spazio, nel dopoguerra, a una ricostruzione dai caratteri massivi. Le bombe spazzarono via anche la caserma in prossimità di Porta Nuova, rimasto a lungo un rudere sinistro su via di Roma. Palazzi nobiliari come la sede dell’Istituto musicale Verdi, case in continuità dall’aspetto signorile che nascondono preziosi giardini, una piccola rete di negozi, ora accresciuta dalla presenza di un piccolo supermercato e la riduzione del traffico veicolare, donano alla via il primato che la colloca a buon diritto, fra le più belle della città.

IL RACCONTO
«Tranquillità e traffico ridotto, l’ideale per i bambini»

«Per una famiglia con bimbi piccoli via di Roma è il luogo ideale». Ne è convinto Roberto Artioli, giornalista ravennate - da cinque anni residente nella via che attraversa la città da nord a sud. «Quando cercavamo casa l’abbiamo scelta per la tranquillità e il traffico ridotto. Ci siamo resi conto subito che esiste una solida rete di rapporti fra i residenti, che ricorda la vita di un borgo più che di una città. Prima di abitare in via di Roma non sapevo delle tante iniziative per bambini che si svolgono ai giardini pubblici da marzo a settembre, senza dimenticare i concerti, la sera. Non immaginavo fosse un posto così vitale. La parte monumentale di via di Roma verso Porta Nuova è a pochi passi dai giardini pubblici, in un minuto si è fuori dal centro e nello stesso tempo, si arriva nel cuore della città a piedi o in bici».

RUBRICA IMMOBILIARE
Case con giardino e appartamenti, per la comodità di spostarsi in centro a piedi

La zona di via di Roma è particolarmente apprezzata dagli amanti del centro storico. «L’offerta di immobili è sufficientemente ampia e spazia da case indipendenti o abbinate ad appartamenti - spiega Enzo Gentilini dell’agenzia Punto Casa Ravenna -. La tipologia più ambita e rara è la casa con giardino mentre quella più frequente è l’appartamento con una o due camere da letto. I tempi di compravendita sono in media di sei/nove mesi ma si può arrivare anche all’anno per situazioni particolarmente difficili da collocare». I prezzi al metro quadrato, che dipendono dallo stato di conservazione dell’immobile, dalla posizione , dal livello delle rifiniture, se si trova in un piccolo o grande condominio, oscillano dai 1.350 ai 2.900 per l’usato e dai 3 mila ai 3.500 per il nuovo (dai 1.300 ai 1.850 per i box e dai 900 ai 1.550 per i posti auto coperti). «La clientela che cerca in questa zona è in genere costituita da persone con più di quarant’anni, di reddito medio-alto, professionisti in genere, dirigenti o dipendenti di fascia superiore - aggiunge il geometra Gentilini -. Tutti ricercano la comodità di spostarsi a piedi, ampie superfici, corti private riservate, immobili con viste particolari. Non mancano anche anziani, nati in centro storico, che dopo essersi trasferiti altrove decidono di ritornare. Discreto il livello dei servizi della zona, con tanti piccoli negozi e quindi la possibilità di instaurare un buon rapporto umano e fiduciario».
In affitto, secondo Andrea Graveglio dell’agenzia Ravenna Affitti, c’è un’ampia scelta di appartamenti tipici del centro, spesso ampi e con belle corti interne. Compatibilmente con le esigenze dei proprietari, i tempi di attesa sono anche molto brevi. Il costo medio di un mono/bilocale è a partire dai 350 euro al mese, mentre per i trilocali occorrono almeno 500/550 euro.

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