Crosa e Geminiani, disegnatori ravennati da non perdere

Non è un problema di sciovinismo, gli “ismi”, nel senso di radicalizzazioni, non mi hanno mai convinto. Ma trovare artisti, autori, creatori della nostra terra, ravennati insomma, che arrivano a una qualità espressiva riconosciuta almeno in tutt’Italia, se non all’estero, mi dà grande soddisfazione. E vado a caccia di curiosità, perché purtroppo non sempre riusciamo a valorizzare queste eccellenze (lasciando stare la solita storia del nemo propheta in patria, recuperata dai Vangeli), così che sfuggono a un lettore meno maniacale di me.

Per gli appassionati di fumetti sarà stato facile identificare la nuova firma dell’unico fumetto fantasy italiano di “lungo corso”, Dragonero. Nel numero in edicola (Bambini perduti, numero 47, aprile 2017) c’è una sezione della seconda storia disegnata da Riccardo Crosa, siracusano di nascita, ravennate da una vita. È quella dedicata all’infanzia dell’eroe uccisore di draghi e anticipa una nuova serie con i protagonisti Bonelli da giovani; e addirittura una serie animata tradizionale. La rivista è una chicca.

Copertina Napoleone

Più complicato recuperare il numero 49 della collana Historica di Mondadori Comics, intitolato Napoleone – Waterloo. Forse è più facile ordinare l’originale in francese, edito da Glénat (e c’è anche in formato Kindle), anche se la prima edizione è del 2014, realizzata in prossimità del secondo bicentenario della battaglia. E dire che il disegnatore principale, Maurizio Geminiani, è di Lugo ed ha esordito appunto con questo lavoro (ora ha terminato Le trésor du Roi, per il Comune di Choisy le Roi e sta lavorando a un fumetto sulla vita del generale Jean Falba, su sceneggiatura e testi di Bruno Falba, celebre autore francese che ha firmato appunto Waterloo). La ricostruzione del grande evento del 1815, delle divise e dei personaggi, delle scene di massa è degna delle meravigliose illustrazioni di Dino Battaglia, l’artista dei soldatini pubblicati sul “Corriere dei Piccoli”, e delle grandi rievocazioni storiche di guerre e conflitti.

Due firme di cui essere orgogliosi, che allungano un elenco per fortuna già significativo, aperto da un altro artista purtroppo dimenticato, Alfredo Malagola, umorista raffinato, autore di vignette anche sulla “Settimana Enigmista” mezzo secolo fa, ricordato in un volume del 1979 dalle Edizioni del Girasole, ma di nuovo “smarrito”. Se ne tornerà a parlare.

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