«Leggo soprattutto scrittrici. Trovo che oggi siano loro ad avere una maggiore capacità di usare il romanzo poliziesco, una scrittura più potente». Lo ha detto, in una intervista recente, Massimo Carlotto, straordinario autore di noir, attento al panorama letterario internazionale. Una conferma molto chiara di questa valutazione arriva da Giorgia Lepore, che ha creato il personaggio di Gregorio “Gerri” Esposito, ispettore di polizia a Bari, protagonista di quattro romanzi pubblicati dalle Edizioni e/o a partire dal 2015; l’ultimo, “Forse è così che si diventa uomini” è uscito prima dell’estate.
Archeologa e docente di storia dell’arte, Lepore infatti affronta temi di grande attualità, partendo dalla scelta del protagonista: in realtà si chiama Goran, ha origini rom, non sa chi sia il padre ed è stato abbandonato dalla madre, a Napoli, quando era bambino. Questo passato, che non ha ancora risolto, lo porta a essere sempre inquieto e solitario, e l’atteggiamento gli causa incomprensioni nella vita e sul lavoro.
Gerri deve affrontare un’indagine delicatissima, che parte con il ritrovamento di un cadavere in una chiesa sconsacrata, dove spesso si rifugiano ragazzi che “marinano” la scuola, o coppie di giovani. E bambini attraversati da problemi più grandi di loro; come una piccola rom, bravissima a disegnare e che in quella chiesa dimentica un libro di scuola. Il protagonista incrocia, poi, due amici degli anni del Collegio, Tano e Giggi; infine fa ricorso, come negli altri romanzi, alla mammana Angela. Questo personaggio fa il paio con i titoli dei capitoli: ognuno riporta la lettura astrologica della giornata in cui si svolge l’azione e, in realtà, ne anticipa lo svolgimento, senza svelare la trama. Che ha diramazioni e colpi di scena molto efficaci. Ogni filo viene riannodato e la sintesi, che riguarda anche il protagonista, è che ovunque ci sono bambini da proteggere, e che esistono molti adulti che non vogliono vedere il loro dolore, o far niente per alleviarlo, anche se fanno parte di istituzioni deputate a lavorare “per il bene comune”. Gerri riesce a trovare una risposta alla domanda del titolo, sapendo però che fra “bene” e “giustizia” c’è, troppo spesso, molta differenza.
Dai primi tre romanzi Cattleya e Rai Fiction hanno ricavato la mini serie “Gerri” andata in onda dal 5 al 26 maggio di quest’anno; protagonista un Giulio Beranek particolarmente intenso.