martedì
24 Giugno 2025
Rubrica Letti per voi

La “Macerie” di Franco Calandrini, 5 racconti cupi e raffinati

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Franco Calandrini MacerieIl romanzo considerato capostipite del noir francese si intitola La vita è uno schifo e lo firma, nel 1949, Léo Malet, maestro del poliziesco d’oltralpe.
La definizione calza a pennello alle atmosfere di Macerie, raccolta di racconti di Franco Calandrini, edita da Clown Bianco e da poco in distribuzione. Cinque schegge di dolore, che mostrano da ogni angolatura la difficoltà, forse l’impossibilità, di vivere un rapporto di coppia in modo sereno. L’amore diventa sofferenza, ferocia; e morte, per citare insieme Leopardi e Freud.

La poetica di Calandrini (creatore, fra le altre cose, del “Nightmare Film Fest”) è cupa in modo democratico. La vita mostra il peggio di sé e viene il groppo alla gola perché ogni caso potrebbe essere comune a chi legge, in un modo o nell’altro. Ma l’autore non salva nessuno; e proprio per questo crea empatia per i personaggi, chiusi fra quattro mura, nel modello migliore del cinema horror: abitazioni di fortuna, sperdute nel Kazakhstan; capanni delle valli ravennati; magazzini abbandonati; ospedali e, addirittura, ristoranti da cena galante. L’alchimia riesce perché Calandrini usa uno stile narrativo raffinato e solo all’apparenza semplice e discorsivo; si tratta in realtà di una ricerca stilistica complessa e attenta, che si era già incontrata in lavori precedenti, da Io non so fare niente (2007), a È colpa di chi muore (Maestrale, 2010) e che ha approfondito nel tempo.

Con un omaggio esplicito a Cormac Mc Carthy, citato in esergo ma, soprattutto, “assorbito” in decenni di lettura, e preso a riferimento per il lavoro di costruzione dei dialoghi, che sono la cartina di tornasole per valutare la qualità della scrittura di un autore. Franco Calandrini modula e utilizza i meccanismi della letteratura e del cinema cosiddetti di genere, che conosce bene, per indagare la sfera dei sentimenti: rimorsi e rimpianti; vendette e assoluzioni. Costruendo così cinque racconti di grande qualità letteraria e una capacità di sintesi rara: «L’infermiera guarda Olga come si guardano le piante, per niente stupito». Poche parole che fotografano la desolazione del momento.

Al primo racconto, “Corpi estratti dalle macerie”, si è ispirato il film Redenzione di Maria Martinelli, presentato in anteprima al Torino Film Festival 2022 e selezionato al Women’s International Film Festival 2023, dove ha ricevuto un Exceptional Merit. Franco Calandrini presenterà Macerie a chiusura della rassegna “Libri sotto il faro”, il 17 agosto alle 21, al Bar Timone di Marina di Ravenna.

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